

E l'Isola delle Stinche allora? La storia si fa più complessa. Bisogna partire dal Bargello, primo e più famoso carcere fiorentino, amato ed odiato, qui si facevano le esecuzioni e qui venivano messi i detenuti, quando ancora Firenze era racchiusa dal primo cerchio. Ma si sa i fiorentini non ne volevano sapere di avere un così grande carcere all'interno della cerchia, allora pensarono bene di costruirne uno più lontano, fuori dalle mura, dove poi risulterà essere il terzo cerchio di mura. Quindi, dove ora c'è il teatro Verdi, allora vi erano delle casupole e per far posto a questo nuovo carcere rasero al suolo la zona e vi costruirono (come si vede dall'immagine) un lugubre cubo di mattoni senza finestre e con una sola piccola porta sia d'accesso che di uscita, ma era noto che raramente si usciva vivi da questo carcere di massima sicurezza. Da qui forse il nome di Isola, inteso come luogo completamente isolato. Ma le Stinche allora? La leggenda dice che i primi detenuti, cioè quelli che inaugurarono questo carcere furono gli abitanti, e non pochi, del castello delle Stinche, un borgo vicino ad Arezzo che i fiorentini occuparono dopo un breve e cruento assedio e pertanto i sopravvissuti furono imprigionati in questo nuovo carcere che i fiorentini come usavano fare davano subito dei soprannomi e quindi lo chiamarono "carcere delle stinche". Questa prigione rimase attiva per diveri secoli, fino alla costruzione delle famose Murate. Le Stinche così furono abbattute e successivamente vi fu edificato un teatro, allora chiamato Pagliano, dal suo fondatore e oggi Teatro Verdi.
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