lunedì 27 agosto 2012

Trattoria Pallottino, sulla strada della Rificolona

Come ogni anno il 7 settembre Firenze sarà illuminata dalle famose lanterne variopinte. I miei ricordi di bambino si sono molto diradati, piccoli frammenti qua e là, il compito di trovarsi una bella canna, poi il problema di costruirsi la lanterna e sopratutto l'aggeggio per sorreggere la candela e così, specialmente i nonni, ti aiutavano a costruirne una. Però quando di fronte alla trattoria ti vedo passare questa fiumana di ragazzini con le lanterne accese che si avvia verso Piazza S.S.Annunziata, il fatto inevitabilmente mi riporta all'infanzia.
Devo dire che la cosa mi mette in un certo senso, tenerezza, gioia e tristezza. Tenerezza nel vedere tutti quei genitori prodigarsi, più dei figli, a mostrare la loro rificolona come la più bella, gioia perchè sicuramente è un momento di masima felicità per i bambini, sopratutto quando vengono bruciate le rificolone (almeno per me era così e tristezza perchè in fondo è una festa che poi finirà e breve comincerà la scuola.

L'origine della festa (da wikipedia)

L'origine di questa festa, che conserva e tramanda fra i ragazzi di Firenze l'uso di portare in giro dei lampioncini di carta colorata, modellati nelle forme più varie e bizzarre, con tanto di lumicino all'interno, appesi in cima ad una canna, risale con tutta probabilità alla metà del seicento, ed è da ricollegare all'arrivo in città di tanti contadini e montanari che, con le loro donne, provenienti sia dal vicino contado che dalle zone più impervie del Casentino e della Montagna Pistoiese, venivano in città per festeggiare la natività della Madonna nella Basilica della Santissima Annunziata, ancor oggi famosa in tutto il mondo cattolico per l'antica, miracolosa e venerata immagine della Madonna madre di grazie, divenuta la rappresentazione più diffusa e più copiata del mistero dell'Annunciazione. Oltre ad essere spinti dal devoto pellegrinaggio, quella simpatica gente approfittava dell'occasione per venire a vendere la propria mercanzia alla fiera-mercato che si svolgeva l'indomani sulla piazza antistante la basilica, in via dei Servi e nelle loro immediate adiacenze. Per poter trovare, però, un buon posto che consentisse un sicuro e totale smercio dei filati, pannilini, funghi secchi e formaggi che avevano portato, questi coloni partivano dalle loro abitazioni molto tempo prima e, nella notte, si rischiaravano l'insicuro cammino con lanterne di varia forma appese in cima a bastoni, canne o pertiche. E proprio con queste multicolori lanterne di carta o tela, aperte in cima per consentire alla candela o al sego dello scodellino di bruciare, giungevano a Firenze la sera prima della fiera, bivaccando la notte nei chiostri della Chiesa della Santissima Annunziata e sotto i loggiati dell'omonima piazza dove, alla tremula luce dei loro lampioncini, cantavano laudi alla Vergine finché, a tarda notte, non arrivava il sonno ristoratore.

martedì 7 agosto 2012

Benigni e Dante, un grande ritorno

Sono passati esattamente sei anni da quando Roberto Benigni meravigliò tutto il mondo con la sua straordinaria interpretazione della Divina Commedia immersa un quella splendida cornice di Piazza Santa Croce. Il nostro Robertaccio ancora, dopo sei anni , ha ribissato il successo precedente coinvolgendo questa volta, non solo i fiorentini ma anche italiani provenienti da più regioni, addirittura stranieri che d'italiano capivano solo qualche parola ma volevano assistere lo stesso a questo enorme evento.
La sua interpretazione perchè è unica e incredibile? Il spettacolo inizia col la sua classica comicità ironica e pungente, attingendo dai fatti e persone quotidiane legandoli inesorabilmente ai fatti e i personaggi della Divina Commedia, un'ora di autentico spasso, poi le luci si abbassano, l'occhio di bue viene puntato su Benigni, viene tolto il testo dal palco, rimane solo lui, la statua di Dante e il pubblico in assoluto silenzio ed ecco la sua interpretazione dei versi della Divina Commedia, tutta a memoria, senza uno sbafo, senza un attimo di distrazione o indecisione, posso confermare con assoluta certezza che non esiste al mondo essere umano capace di fare la stessa cosa.
Caro Roberto, non farci aspettare altri sei anni.

Si stanno addensando nubi oscure sull'Online reputation?



In queste ultime settimane sono saliti alla ribalta delle cronache articoli relativi alle cosiddette recensioni online su strutture alberghiere, ristoranti e turistiche in genere.
E' noto ormai, che con i suoi 75 milioni di utenti dichiarati, Tripadvisor fa la parte del leone (o da capro espiatorio a detta di alcuni).
Ma signori, cosa sta succedendo?
E' forse l'aria della crisi economica che porta certi personaggi ad agire scorrettamente ( o meglio, illecitamente)?
L'esasperazione dell'essere umano è arrivata così tanto da architettare un sistema per far guadagnare alla propria attività posizioni in classifica come se dovesse vincere la coppa del mondo?
"Il mio Hotel Pinco deve stare sopra l'Hotel Pallino del mio concorrente, in tutti i modi"
Un fornitore di ristoranti: comprami 200 bottiglie di vino ed io ti scrivo 10 recensioni positive e ti faccio salire in classifica"
"...caro cliente, se mi scrivi una recensione buona ti faccio lo sconto..."
Queste storie non me le sono inventate, sono scritte negli articoli usciti su alcuni quotidiani nazionali e quindi cosa devo pensare? Siamo diventati tutti matti? Tutti questi reality sul food, kitchen, sul beverage, chef qui, chef di la, chef contro chef, riunioni di "esperti assaggiatori" che commentano un piatto, promuovono o condannano il cuoco di turno all'eterna gloria o all'oblio dell'insuccesso e dell'anonimato, tutta questa medialità fa forse da megafono?
Leggo ancora, che stanno nascendo società con l'apposito scopo (previo lauto pagamento) di creare la famigerata "Online reputation" inserendo commenti e giudizi eccellenti che inevitabilmente ti fanno (o ti farebbero) salire in graudatoria sui siti specializzati maggiormente seguiti da chi viaggia.
Riportando la denuncia da parte di un mio collega, sempre letto in questi articoli, dove lo chef, a seguito del "ricatto" da parte di un fornitore ha detto "ADESSO BASTA" e adesso basta lo condivido anch'io e penso che lo condividano anche molti altri, albergatori, ristoratori, baristi e perchè no anche i viaggiatori che dovrebbero essere i soli recensori. Quindi signori, adesso basta, usciamo una volta per tutte da questo circolo vizioso, rimettiamo i piedi per terra.
Continuamo a fare il nostro lavoro, con semplicità e umiltà, tutti i giorni e facciamolo bene e onestamente e vedrete che l'onestà verrà ripagata e voi che agite in maniera illecita e con meschinità andatevene aff.............

Un breve pensiero ironico, tanto per sdrammatizzare: Italia, paese di santi poeti e navigatori? No, Italia, paese di cuochi, critici gastronomici e recensori.