martedì 26 novembre 2013

TRATTORIA PALLOTTINO
LA RECENSIONE DEL GIORNO

Scritta da Stefano P
  Titolo: W la Trippa
Data: 22 novembre 2013
Grazie ad una questione di lavoro ho avuto la fortuna di scoprire questa trattoria, l'arredamento è un misto tra rustico e antico con mobilia tutta in legno.
Guardando il menù sono rimasto molto colpito dai piatti, sono un compromesso intelligente tra piatti tipici e altri con influenze di altre regioni, io infatti ho scelto la carbonara, tipicamente laziale ma fatta alla perfezione e poi la trippa alla fiorentina, fantastica, tenerissima, con un bel sughino denso.
Quando ho visto l'elenco dei dolci non ho resistito alla crema di mascarpone, che posso dire, senza parole!!
I prezzi piuttosto bassi ma la qualità c'è e si sente. 
Grazie Stefano

domenica 24 novembre 2013

TRATTORIA PALLOTTINO
LA RECENSIONE DEL GIORNO

Una bellissima recensione scritta da ClaudiaMelissa su Tripadvisor che vogliamo premiare pubblicandola nel nostro blog.
Titolo: “O-t-t-i-m-o!!!!”
data: 18 novembre 2013
Eravamo a Firenze per una fiera e dovevamo scegliere un posto in cui portare a cena delle colleghe straniere (in totale eravamo 6). Volevamo trovare qualcosa che rispecchiasse il gusto del posto e che fosse in una posizione strategicamente ottimale tra i vari hotel: Obiettivo centrato!
La trattoria è a pochi passi da Santa Croce, è possibile prenotare, è arredata in modo rustico ma con gusto e la cucina è a vista consentendo dunque di vedere i cuochi all'opera. Il personale è stato molto cortese e disponibile nello spiegare le varie pietanze. Abbiamo optato per un paio di antipasti a centro tavola (antipasto toscanaccio e coccoli con prosciutto e stracchino) e poi ognuno ha scelto tra un primo e secondo. Ottimo il peposo, apprezzatissime le pappardelle alla crema di tartufo così come quelle ai porcini e al cinghiale. Abbiamo ordinato inoltre un tagliere con salsiccia e costine arrostite il tutto innaffiato da un litro di vino rosso. Nessuna brutta sorpresa sullo scontrino, abbiamo speso 17,50 € a persona uscendo dal locale sazie e soddisfatte. Il proprietario ci ha omaggiato inoltre con del vin santo offerto dalla casa. Figurone per noi con le colleghe e per il locale. Consigliatissimo, 

Grazie Claudia

sabato 23 novembre 2013

TRATTORIA PALLOTTINO: 2013, UN ANNO DA RICORDARE?
I Mondiali di ciclismo, l'Associazione, il decreto legge Valore Cultura e altri eventi.
Sicuramente si, ma non perche la Trattoria Pallottino si sia guadagnata qualche stella Michelin o forchette d'argento. Niente di tutto questo.
Stiamo scrivendo di un contesto ben più ampio, la questione potrebbe riguardare Firenze in relazione agli accadimenti del 2013 che hanno coinvolto gli esercizi e il commercio fiorentino, in primis il grande circo ciclistico mondiale che, come sapete, ha visto la nostra Firenze intrappolata in quella che viene considerata una delle kermesse sportive più seguite, con milioni di appassionati in tutto il mondo.
Possiamo affermarlo con assoluta franchezza e tanto è stato detto, Firenze e i suoi abitanti hanno avuto elogi da tutti, per quel senso civico che ha permesso all'organizzazione di far svolgere i mondiali nel miglior modo possibile. I fiorentini la loro bella figura l'hanno fatta, peccato che alla fine il risultato per l'Italia non è arrivato.
Dal punto di vista di ritorno d'immagine, non penso che questo fosse il vero scopo dell'evento, credo più ad un fattore sportivo, del tipo "almanacco", suo malgrado Firenze è stata sede di un Campionato del Mondo di Ciclismo e questo non ce lo può togliere nessuno.
Dal punto di vista commerciale? 
Modestamente, ed è solo un parere personale, non dico che è stato un fallimento, ma di certo non è stato quell'exploit che in molti si aspettavano e non possiamo dare la colpa alla grigia e piovosa giornata che ha contraddistinto quella domenica famosa.
In secondo luogo?
Forse non tutti lo sanno, ma è anche vero che non a tutti può interessare, ma nel 2013 è nata l'Associazione degli Esercizi Storici Fiorentini Tipici e Tradizionali, di cui la Trattoria Pallottino è socio fondatore.
Il passo è stato molto importante e anche necessario direi, non per una questione commerciale o di business, ma principalmente perchè c'è quella Firenze, diciamo pure bottegaia, che stava e sta scomparendo e non sto qui a elencarne le cause, vorrei solo ricordare alcuni nomi che non ci sono più, la Libreria del Porcellino, Calamai, Gestri calzature...e potre andare avanti per altre due pagine.

 L'Associazione è vita, quella Firenze che da secoli è simbolo delle Arti e dei Mestieri è viva e vegeta e combatte ogni giorno con la grande globalizzazione del commercio e a tale scopo sono stati creati degli eventi per far sentire la propria voce, vedi la Vetrina di San Giovanni del 24 giugno e non ultimo, oltre agli incontri con l'assessorato in Palazzo Vecchio, quello importantissimo con On.Nardella e la Sen.Di Giorgi della Commissione Beni Culturali del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati dove dovevano essere esposte le novità del decreto legge Valore Cultura.
A questo punto voglio ricordare l'ultima iniziativa di Novembre promossa dall'Associazione con la Società che ora gestisce l'ippodromo del Visarno, il primo palio degli Esercizi storici fiorentini, svoltosi il 17 novembre e che ha avuto un grande successo, sia di pubblico che di adesioni, in pratica vi erano coinvolti quasi tutti gli associati ed è stato raggiunto anche uno scopo umanitario in quanto era stata prevista di istituire una raccolta di beneficienza per Milano 25, il famoso taxi di Caterina che tanto fa per quei bambini bisognosi di cure e per le loro famiglie.
Insomma, ci riproveremo anche il prossimo anno con la seconda edizione.
Un caro saluto a tutti e un felice 2014.






mercoledì 30 gennaio 2013

Il re carciofo

Sembra che tutti non aspettino altro e quando c'è tutti lo prendono. Stiamo parlando del carciofo, quello buono, ed ecco che per magia diventa il re del menu.
La Trattoria Pallottino ha inserito nel suo menu ben quattro pietanze a base di cariofi: i paccheri alla carbonara di carciofi, ultimamente le lasagne ai carciofi, poi il tortino con i carciofi, saltuariamente le scaloppine ai carciofi e sempre a grande richiesta i carciofi fritti. Prossimamente, quando ci sarà quello adatto all'occasione, inseriremo il segato, ovvero la classica insalata con carciofi e grana.
Ma qual'è l'origine di questa strana "pianta", visto che deriva dal cardo selvatico? Pare che sia di origine araba, sempre rimanendo nella fascia mediterranea, ma in casa nostra le coltivazioni abbondano sopratutto nella campagna romana, in quella siciliana e in quella sarda, anche in veneto c'è una sua nicchia e per finire in quella toscana, principalmente nella zona empolese.
Quanti tipi di carciofi ci sono?
Beh, ce ne sono diversi e quelli più noti a noi, grazie alla nostra cucina tradizionale sono i romaneschi, le cosiddette mamme, il precoce di Chiggia, il verde di Palermo o quello sardo, il violetto di toscana, più conosciuto come morello o morellino, in base alla sua dimensione e colore e così via.

Aria di Carnevale? Ecco le chiacchere!

La tradizione è la tradizione e quando arriva il Carnevale cominciano a venir fuori le chicchere (chiaramente in senso mangereccio), però se le volete chiamare cenci, va bene lo stesso, il dolce non cambia.
chiacchere alla Trattoria Pallottino
E' una tradizione piuttosto antica, anzi antichissima, c'è chi fa risalire questo dolce addirittura all'antica Roma e comunque un pò sparsa in tutta Italia, tant'è che a parità del prodotto in altre regioni i nomi cambiano. A Firenze le chiamiamo chiacchere oppure molto più volgarmente "cenci" (dovute alla forma del dolce), c'è poi chi le conosce per bugie, frappe, gale..e l'elenco non finisce qui.
Come ogni anno, con l'arrivo del Carnevale è consuetudine alla Trattoria Pallottino fare i cenci (quando il cuoco ne ha voglia) e che poi a fine pasto vengono offerte ai clienti.
                                                                                        Buon Appetito !!!

martedì 29 gennaio 2013

Fare scarpetta? Nella Trattoria Pallottino non è un obbligo ma un dovere.

E' vero che il galateo ha le sue regole che impongono un certo contegno durante il convivio e non solo a tavola, ma carissimi amici quando ci va ci vuole e noi di Pallottino non ci scandalizzeremo di certo, anzi spesso e volentieri incentiviamo la cosa (chiaramente se è di gradimento).
Quindi, non formalizzatevi sulle regole ferree del galateo, siate liberi, anche se il vostro tavolo viene condiviso con il Principe di Galles (sarà difficile che venga da noi, però non si sa mai) alla Trattoria Pallottino questo non è solo permesso, ma un dovere.
E poi scusatemi, ma per fare scarpetta ci vuole anche una certa classe e perchè no, così come per il galateo ci vuole anche una regola:
A) quando mangiamo una pietanza (primo o secondo che sia) evitiamo di finire la salsa completamente, ma lasciamone una generosa quantità.
B) dimentichiamoci delle posate
C) accertiamoci che al nostro tavolo sia presente il cestino col pane, se non ci fosse o fosse finito richiedetelo prontamente al cameriere chiedendo di mettervi anche il cantuccio
D) il pane dev'essere assolutamente quello toscano, ovvero sciocco
E) stroncare il pane con le sole mani facendo in maniera da avere un pezzetto con la crosta attaccata alla mollica
F) cominciare a fare scarpetta cominciando da una parte del piatto (non consiglio il sistema circolare, la salsa potrebbe strabordare dal piatto)
G) completare la pulizia in maniera omogenea in modo che poi la frase "non avete bisogno del lavapiatti" abbia il suo senso.
Ecco qua, spero di esservi stato utile.
                                                                              
                                                                   In fede
                                                       La Trattoria Pallottino

venerdì 18 gennaio 2013

Trattoria Pallottino, Santa Croce, il mercatino e il sanpietrino

Che Firenze è divisa in quattro quartieri è un fatto risaputo e le origini di questo frazionamento cittadino sono molto antiche, basti pensare al Calcio Sorico Fiorentino dove i quattro quartieri (bianchi, rossi, verdi e azzurri) combattevano e lo fanno tuttora, in una polverosa arena per aggiudicarsi il titolo di campione.
Ma la vita di quartiere com'era e c'era, per così dire un'attività predominante per ciascuna zona? Sicuramente si, per esempio l'oltrarno era un quardiere dove predominavano (ancora oggi) negozi di antiquari, robivecchi, restauratori, ecc, ecc. Il quartiere di S.Giovanni era la grande porta d'accesso alla città, prima con la Stazione Leopolda e poi con quella di S.M.Novella ed è qui infatti che sono locati grandi alberghi e piccole pensioni (Excelsior, Grand Hotel, Anglo Americano, Villa Medici....) e gli altri quartieri?
Beh, dopo il completo rifacimento della città a seguito della decisione di fare temporaneamente Firenze capitale d'Italia, oltre al fattore residenziale, museale, il cuore pulsante della città era il Mercato Centrale, ovvero quello di San Lorenzo, dove per lustri di anni è stato il centro alimentare polivalente dei giorni nostri.
E il quartiere di Santa Croce allora?
Qui la vita era molto più complessa e problematica, vedi la convivenza con le carceri, la criminalità frequente, ma anche una cittadinanza molto più popolare, più fiorentina. Dopo lo smembramento del centro storico è qui che si spostò il cosiddetto ghetto ebraico (vedi la costruzione della Sinagoga) e quindi un proliferare di grande commercio, sia alimentare che no. Prima ancora della costruzione del Mercato di S.Ambrogio il commercio alimentare si svolgeva sulla direttiva che dalla porta di San Pierino (una delle poche porte di accesso alla zona dalla parte del centro) arrivava fino a via dell'Anguillara , difatti via Isola delle Stinche, che fa parte di questa direttiva era chiamata prima "via del mercatino"

in questa strada e nelle stradine adiacenti era tutto un brulicare di bancarelle, per un vivace mercato rionale completamente all'aperto, sulla strada
(fotografia scattata da Marcello Alinari in Hdr)
Diciamo che a differenza della polivalenza del Mercato Centrale, questo Mercatino era predominato dal commercio del pesce, ed era tanto famoso che era frequentato da non rsidenti della zona.

Ma cosa centra allora il pavimento in sanpietrino della Trattoria Pallottino? Pare che oltre alle bancarelle vi fossero anche delle botteghe dove si svolgeva lo stesso commercio, in un cero senso come potrebbe essere oggi il Mercato di San Lorenzo, sia con gli ambulanti, sia con i negozi attigui e quindi questa pavimentazione in sanpietrino potrebbe definirsi come la naturale continuazione del mercatino verso il chiuso.

Questa potrebbe essere la storia che più si avvicina alla verità, per una parte ho letto testi piuttosto antichi sulla storia delle strade cittadine e pee l'altra devo ringraziare gli anziani del quartiere.